Il Parental Control

Non esiste una tecnologia buona ed una cattiva: per ciascuna cosa vale il modo in cui è utilizzata. Persino pere l’energia atomica esiste un uso distruttivo devastante, la bomba atomica ma la stessa energia, la stessa scienza permette diagnosi preziose e addirittura la terapia contro il cancro, si può dire che l’energia atomica sia cattiva in tutto o buona in tutto?

Allo stesso modo, certo con minori rischi, internet e le varie Applicazioni utilizzabili, rappresenta una straordinaria risorsa di crescita, informazione, socializzazione e comunicazione ma il suo uso sbagliato può essere anche pericoloso, soprattutto per bambini e minori in generale, come confermano i tanti fatti di cronaca che purtroppo dobbiamo registrare con eccessiva frequenza. Internet è in casa ma anche sui dispositivi mobili che sono in mano ormai a tutti i ragazzi, persino ai bambini e i giovanissimi sono capaci di utilizzare la tecnologia moderna parecchio meglio dei loro genitori.

Al fine di mantenere un controllo rispetto all’utilizzo che fanno i figli della tecnologia e anche per limitarne l’uso in termini di tempo e di contenuti, tutti i moderni sistemi hanno inserito una possibilità di controllo subordinato ad una password che rende impossibile la modifica delle impostazioni da parte dei ragazzi, il Parental Control.

Secondo un’indagine condotta da Telefono Azzurro in collaborazione con l’Istituto Doxa Kids, su un campione di indagine che ha interessato 609 ragazzi di età variabile tra 12 e 18 anni, è risultato che al di sotto dei 13 anni, il 73% dei ragazzi usa normalmente Whatsapp, il 44% Facebook, il 35% Instagram e a seguire altri mezzi di comunicazione tramite il Web. Le insidie sul Web sono notevoli, viviamo in una società pericolosa, pedofili, adescatori di ragazzine, delinquenti di vario genere si vestono da pecorelle con falsi profili per aggredire come lupi al momento più opportuno per loro. Chi può proteggere i nostri figli da questa insidie di cui risulta solo uno su due è consapevole dei rischi?

Non solo rischi fisici

Oltre ai rischi per l’incolumità personale che possono derivare da contatti fisici, personali successivi alla conoscenza virtuale, esiste anche il rischio psicologico e di equilibrio psichico per i minori che possono con troppa facilità entrare in contatto con contenuti riservati agli adulti, soprattutto di carattere sessuale ma non bisogna trascurare l’aspetto violento di molti contenuti e che hanno la potenzialità di incidere in modo pesantemente negativo sull’equilibrio psichico dei minori. Per avere serenità in casa, atteggiamenti equilibrati da parte di tutti coloro i quali vivono sotto lo stesso tetto, occorre che non vi siano le possibilità di accedere a certi contenuti e serve anche una limitazione di accesso ai vari Social e App, o almeno che questo avvenga sotto il controllo dei genitori.

I moderni sistemi di controllo genitoriale, i Parental Control sono studiati appositamente per limitare gli orari di utilizzo del Web ma anche per escludere dall’accessibilità tutta una seria di siti inadeguati per i nostri figli. Molti di questi filtri, attraverso apposite App, permettono anche di monitorare da remoto le attività dei figli attraverso il PC di casa ma anche lo permettono per le attività in atto tramite Smartphone e Tablet.

Attraverso i sistemi di controllo è anche possibile avere informazione precisa sul luogo in cui si trova il ragazzo, in modo da poter visualizzare, monitorare gli spostamenti. Molti ragazzi ritengono inaccettabile questo monitoraggio ma in fondo, ai giorni attuali, è una cosa necessaria non solo per la sicurezza dei figli ma anche per correggere immediatamente modalità di comportamento che troppo facilmente rischiano di “far uscire dai binari” i nostri figli.

Un genitore ha il diritto ma anche il dovere di monitorare le attività e gli spostamenti dei figli e questi ultimi devono capire che le opportunità e le libertà che derivano dall’uso della tecnologia porta con se il dovere di accettare un certo grado di controllo e limitazione. Tutto ciò non deve assumere un carattere punitivo per i ragazzi ma un elemento di educazione al corretto uso della tecnologia.