La lavastoviglie ha rivoluzionato il nostro modo di vivere in cucina. Invitare degli ospiti a cena non è più motivo di gioia mista a stanchezza al pensiero di tutti i piatti che dovremo lavare dopo. Ora sentiamo solo la prima, tanto ai piatti ci pensa la lavastoviglie. Anche i mal di schiena dovuti allo stare curvi sul lavandino sono diventati un ricordo lontano (e non gradito!), almeno per alcuni.
Siamo abituati a pensarla come un’invenzione abbastanza recente, visto che è solo negli ultimi trenta/quarant’anni che la lavastoviglie è entrata nelle case italiane. In realtà, è un elettrodomestico che ha la sua veneranda età. Parliamo di 132 anni! Il primo modello fu inventato in America nel 1887 da Josephine Cochrane che, scontenta del lavaggio a mano delle sue porcellane da parte dei suoi servitori, progettò una macchina in grado di pulire le stoviglie senza scheggiarle o rovinarle. La macchina fu perfezionata per l’uso domestico nel 1924 e nel 1940 fu brevettato un modello che conteneva anche un sistema per l’asciugatura.
Ma la lavastoviglie ha anche un altro grandissimo pregio: è amica dell’ambiente. Sembrerebbe strano visto che si tratta di un elettrodomestico e consuma energia. Ma pensate a quanti piatti, bicchieri, forchette di plastica possono essere evitati nel momento in cui non si deve lavare a mano..
La tentazione di usare la plastica è sempre molto forte soprattutto quando abbiamo gente a casa, per non perdere troppo tempo dopo a mettere a posto. Invece, la lavastoviglie ci risparmia la fatica e ci permette anche di usare il servizio buono facendo una gran bella figura con gli ospiti. Inoltre, qualche anno fa, l’Università di Bonn ha dimostrato che la lavastoviglie consuma molti meno litri d’acqua rispetto al lavaggio a mano.
Sono considerazioni importanti da fare soprattutto nella situazione ambientale che stiamo vivendo. Quanta più produzione di plastica riusciamo ad evitare, più il nostro mondo riesce a respirare meglio. Ecco perché vengono portate avanti una serie di iniziative che prevengono comportamenti nocivi per l’ambiente. Ad esempio, in una scuola d’infanzia e primaria del comune di Acquasante Terme nelle Marche ha deciso di investire nell’acquisto di una lavastoviglie per la mensa in modo da non dover più usare piatti di plastica.
Le stoviglie saranno di ceramica e gli addetti ai lavori non dovranno faticare troppo per pulire. Il progetto denominato “Meno plastica, più ambiente” è un’iniziativa che andrebbe imitata non solo perché si tratta di un servizio che l’uomo fa all’ambiente, ma anche ai ragazzi stessi.
Un altro modo per venire incontro all’ambiente è quello di non dare mai la lavastoviglie per deceduta al primo problema che presenta. Anche se la garanzia è scaduta, evitate di buttare il vecchio e di andare subito alla ricerca del nuovo. Provate a rivolgervi a un tecnico esperto di lavastoviglie. È probabile che lui sappia identificare il problema e proporvi un’alternativa che preveda la riparazione piuttosto che la liberazione che è sempre più difficoltosa per l’ambiente.
Insomma, la lavastoviglie non è solo una nostra cara amica, ma anche della nostra Terra.
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